Perché le donne sono così numerose nel Terzo Settore?
Le donne, storicamente, sono più portate a valorizzare il lavoro di cura, la solidarietà e la cooperazione, tratti che sono alla base dell’impegno nel Terzo Settore. Inoltre, le competenze relazionali e comunicative, spesso attribuite alle donne, sono fondamentali per gestire le relazioni all’interno delle organizzazioni non profit e con gli utenti. Le donne, pur avendo spesso livelli di istruzione più elevati, incontrano maggiori difficoltà nell’accesso al mercato del lavoro tradizionale e in percorsi di carriera. Il Terzo Settore offre spesso opportunità di lavoro più flessibili e gratificanti dal punto di vista sociale, diventando così un’alternativa attraente. Molte donne sono motivate da un forte senso civico e da un desiderio di cambiamento sociale. Il Terzo Settore offre loro la possibilità di contribuire attivamente alla costruzione di una società più equa e inclusiva.
Perché la presenza femminile è un valore aggiunto?
Una maggiore presenza femminile porta a una maggiore diversità all’interno delle organizzazioni, arricchendo le prospettive e le modalità di affrontare le sfide. Le donne, grazie alla loro maggiore sensibilità e capacità di ascolto, sono spesso in grado di instaurare relazioni più profonde e significative con gli utenti e i beneficiari dei servizi. L’impegno delle donne nel Terzo Settore è spesso guidato da un forte senso di responsabilità sociale e da un desiderio di rispondere ai bisogni delle persone più fragili.
Anche nel Terzo Settore, le donne sono spesso sotto rappresentate ai livelli decisionali più alti. Le lavoratrici del Terzo Settore spesso affrontano condizioni lavorative precarie e stipendi più bassi rispetto ai colleghi uomini. Il lavoro delle donne nel Terzo Settore non è sempre sufficientemente valorizzato e riconosciuto.
La forte presenza femminile nel Terzo Settore italiano rappresenta un’opportunità unica per promuovere lo sviluppo di una società più equa e inclusiva. È fondamentale continuare a lavorare per superare le disuguaglianze di genere e valorizzare appieno il contributo delle donne in questo settore.
+2 milioni di volontarie (su 6 milioni ) – +600 mila (su 850.000) – solo tre su 10 hanno accesso a ruoli manageriali