La protesta di mamme e associazioni in Consiglio regionale a Napoli ha portato all’attenzione pubblica le difficoltà che le famiglie di persone con autismo e altre disabilità affrontano quotidianamente.
Ecco alcuni punti chiave emersi durante la manifestazione:
Le richieste delle famiglie:
- Maggiore supporto:
- Le famiglie chiedono un aumento delle risorse e dei servizi dedicati alle persone con disabilità, come centri diurni, assistenza domiciliare e supporto psicologico.
- Richiedono inoltre una maggiore integrazione tra i servizi sanitari e sociali.
Inclusione scolastica:
- Le famiglie sottolineano la necessità di un’inclusione scolastica efficace, con insegnanti di sostegno qualificati e un ambiente scolastico accogliente.
- Chiedono la fine delle discriminazioni e delle difficoltà nell’accesso all’istruzione.
Assistenza sanitaria:
- Le famiglie lamentano le lunghe liste d’attesa per le terapie e la mancanza di continuità nell’assistenza sanitaria.
- Chiedono un accesso più rapido e agevole ai servizi sanitari, compresi quelli per la diagnosi e il trattamento dell’autismo.
Diritti e dignità:
- Le famiglie rivendicano il diritto delle persone con disabilità a una vita dignitosa e indipendente.
- Chiedono la rimozione delle barriere architettoniche e sociali che limitano la loro partecipazione alla vita comunitaria.
Contro la delibera 131:
- Una delle cause della protesta è stata la delibera 131 della regione Campania, che ha creato forti disagi per le famiglie di persone affette da disturbi dello spettro autistico. Questa delibera è stata molto contestata per la riduzione delle ore di terapia e l’esclusione di figure professionali importanti.
Le reazioni:
- La protesta ha ricevuto l’attenzione dei consiglieri regionali, che si sono impegnati ad ascoltare le istanze delle famiglie e a trovare soluzioni concrete.
- Le associazioni che si occupano di disabilità hanno espresso il loro sostegno alle famiglie e hanno chiesto un impegno maggiore da parte delle istituzioni.
- La protesta ha ricevuto ampia copertura mediatica, sensibilizzando l’opinione pubblica sulle difficoltà che le famiglie di persone con disabilità affrontano.
Tante associazioni per i tantissimi problemi che gravano sui i disabili e le loro famiglie, tra i tanti problemi è emerso la gravissima problematica delle rendicontazioni degli assegni di cura oltre al fatto che non vengono sempre erogati.
Tale rendicontazione venne chiesta dallo stato centrale alle regioni per evitare che i fondi dell’FNA avessero un percorso diverso tipo la “fiera del caciocavallo” per cui il governo Draghi chiese alle Regioni e di conseguenza agli Ambiti, di rendicontare non ai disabili e le loro famiglie bensì agli enti territoriali ; tanto è vero che nella regione Lazio non esiste rendicontazione.
Finale di una mamma che ha dichiarato : è stato detto che se un genitore vuole fare l’analisi del microbiota al proprio figlio, non può pagare con l’assegno di cura perché non rientra tra le voci di spesa che possono rendicontare. Doppio danno e doppia beffa a carico delle famiglie dei disabili.
Tra l’altro in questa mattinata ho visto delle persone che indossavano una maglietta con la foto di una ragazza; erano dei parenti e la mamma di questa ragazza, quando ho chiesto perché indossavano quella maglia mi è stato detto che la ragazza è morta e che la mamma ha portato la rendicontazione del funerale della figlia che non è stata accettata…mi è venuto da piangere…io non so dove possiamo arrivare …stamattina c’era tantissimo dolore sotto la regione…dolore peraltro non avvertito dalle orecchie che non hanno voluto ascoltare, quindi il detto antico non sbaglia mai: “non c’è peggior sordo di colui che non vuol sentire”.
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