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“Posai lo zaino e presi il pugnale”

Pasquale Albano (a sinistra nella foto) nasce a Caposele (Av) il 4 Aprile 1918 da genitori di modeste condizioni che furono costretti a mandarlo, ancora bambino, a servizio come “Garzone”, presso una delle aziende agricole della zona.

La sua testimonianza di conversione ed incontro con Cristo (qui sotto riportata) è stata solo l’inizio di un’intensa attività ministeriale che lo portò ad influenzare un numero considerevole di persone e realtà nel territorio della provincia di Avellino, in Campania e nel resto d’Italia.

Pasquale Albano è stato il fondatore delle CCEVAS (Chiese Cristiane Evangeliche nella Valle del Sele e dell’Irno)

Dopo circa un anno di malattia si è spento il 15 Settembre 1970 lasciando una forte impronta del suo mandato. Le persone ancora in vita hanno ricordi chiari ed indelebili della sua personalità, della sua Visione e della sua passione verso il mandato a lui affidato. Il suo servizio è stato paragonato proprio al Fiume Sele che nasce a Caposele ed oltre a far scorrere le acque nella valle, dà vita ad uno degli acquedotti più imponenti e straordinari del mondo: L’acquedotto Pugliese. 

Il seguente articolo, scritto da Pasquale Albano, è apparso sulla rivista “Risveglio Pentecostale”,  1950.
Ringrazio Dario De Pasquale per averlo trovato e messo a disposizione.


Sono peccatore salvato per grazia e sto ritto per fede e per la speranza che abita in tutti i seguaci di Cristo.
Sono circa 5 anni che il Signore mi ha salvato. Nel 1944 mi trovavo in Sardegna militare e mi giunse una lettera con la quale mia moglie mi annunziava che aveva conosciuto degli Evangelisti che pregavano Iddio e mi disse che  era stata insieme a loro per pregare ed era rimasta contenta.
Mi diceva che aveva chiesto al Signore una grazia e cioè che mi avesse fatto ritornare presto a casa.

Nel sapere queste cose il mio cuore fu molto contristato perchè ero uno zelante cattolico e ritenevo che coloro che mi avevano ammaestrato erano angeli di Dio. Cominciai allora a chiedere informazioni intorno agli evangelici, ma nessuno dei miei compagni (eravamo circa 500) seppe dirmi nulla dell’Evangelo.
L’11 Giugno del 1994 sbarcai a Napoli e mi recai da un indovino il quale mi disse che mia moglie era divenuta pazza. Io credetti a quello che mi disse quel tale ed il diavolo mi convinse ancor di più che mia moglie mi aveva disubbidito e aveva tradito Cristo. Determinai perciò nel mio cuore di ucciderla. Chiesi un permesso di 48 ore che mi fu concesso.

Mi recai nel mio paese e le prime persone che incontrai furono mia madre e una mia sorella le quali cominciarono subito a dirmi che mia moglie aveva lasciato la chiesa e che se io non ero contento di ciò potevo benissimo lasciarla perchè ella non aveva alcun interesse per me.
Io credetti a queste parole non pensando che il diavolo si usava di queste persone per farmi raccontare tante menzogne riguardo a mia moglie. Continuarono dicendomi che ella tutte le notti andava in giro qua e là pregando e riunendosi con persone che conducevano una vita poco buona. Potete immaginare quello che provai io.
Posai lo zaino e presi con me il pugnale e la pistola per andare in cerca di queste persone cosiddette protestanti.

Mentre mi incamminavo per andare dal Maresciallo a denunciare mia moglie, una voce nel cuore mi disse: perchè non vai prima a casa a vedere se c’è? Ubbidii a quella voce e mi incamminai verso casa. Mi soffermai nella casa di mio cognato e in quel momento vidi venirmi incontro mia moglie, semplice e tranquilla, che si avvicinò per salutarmi. Misi la mano alla pistola pronto a farne partire un colpo contro mia moglie ma una forza soprannaturale me lo impedì e una voce nel cuore mi disse: stolto, perchè uccidere una persona senza saperne ragione? Il mio braccio cadde e la pistola fu rimessa nel fodero. Cominciai ad offenderla con parole spregevoli ma il Signore non mi permise di toccarla neppure con un dito.

Ella era andata due sole volte al culto e non aveva conosciuto appieno l’amore di Cristo, perciò acconsentì alle mie richieste e tornò a vivere la vita di prima. Tornando però nel mio reparto cominciai a cercare un Vangelo e lo lessi cercando di ottenere delle spiegazioni dai miei conduttori religiosi, ma non avendo essi soddisfatto il mio cuore, cominciai a divenire miscredente pur continuando a leggere l’Evangelo.

Il 27 Aprile del 1945, mentre lavoravo in aperta campagna, una voce parlò al mio cuore rimproverandomi per la mia durezza, per gli insulti che avevo fatto ai figliuoli di Dio e la stessa voce mi spinse a cercare la misericordia di Dio per essere salvato e caddi sulle mie ginocchia piangendo e gridando al Signore di avere pietà di me. Dopo aver passato un pò di tempo in preghiera mi sentii come alleggerito e glorificavo Iddio. La sera mi recai nel luogo ove si teneva il culto ed il Signore ci benedisse grandemente e dopo 40 giorni, per la Sua gloria, mi battezzò con lo Spirito Santo.

Da allora il Signore mi ha sospinto a predicare l’Evangelo senza timore in ogni luogo. Ora per la sua grazia lavoro in diverse località e ho gioia di annunziare che a Serino (Avellino) è sorta una chiesa che Iddio mi ha affidato. Pregate che il Signore ci faccia prosperare di pari consentimento.

PASQUALE ALBANO

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