RIDARE LA DIGNITA’ PER CHI HA PERSO IL LAVORO E SALUTE
la vertenza della Montefibre è una vertenza ISTITUZIONALE non ha mai assunto un colore politico ne tantomeno partitica, la vertenza Montefibre nasce nel 2004 con il Governo Berlusconi, e alla Regione Campania con Bassolino, poi e’ subentrato Prodi al Governo Nazionale e Caldoro per la Regione Campania, poi si sono susseguiti i vari MONTI, LETTA, RENZI, CONTE , oggi DRAGHI tutti nessuno escluso sono al corrente della vertenza Montefibre, la stessa cosa si può dire per i Governatori della Regione Campania in ultimo De Luca, da Ricordare anche i vari Sindaci del Comune di Acerra da Michelangelo Riemma, Immacolata Verone, Espedito Marletta, Tommaso Esposito e per ultimo Raffaele Lettieri tutti sanno perfettamente la nostra situazione sanno perfettamente di cosa stiamo parlando Si sono fatti carico tutti di risolvere tale vertenza Sindacato compreso CGIL., UIL CISL, UGL CISAL, CONFAIL IN ULTIMO USB E PERSINO LA CHIESA CON I VAR I VESCOVI PARTENDO DA DON RIBOLDI, DON RINALDI, E PER ULTIMO DI DONNA. poi abbiamo dovuto costituirci come comitato dei lavoratori. PER CUI NESSUNO HA LA GIUSTIFICAZIONE , NESSUNO PUO’ ADDEBITARE AD ALTRI LE CAUSE LE COLPE O DI FARE FINTA DI NON ESSERE AL CORRENTE PERCHE’ NESSUNO E RIBADIAMO NESSUNO ESCLUSO, HA AVUTO UNA VICENDA DIRETTA DA ATTORE PRINCIPALE IN QUESTA VERTENZA A PARTIRE DA DESTRA A SINISTRA E PASSANDO PER IL CENTRO PER CUI OGGI UNA VOLTA PER TUTTI DOBBIAMO DIRE BASTA E TROVARE LA SOLUZIONE AL NOSTRO DRAMMA CHE DURA DA 17 ANNI. PER CUI I lavoratori del sito ex MONTEFIBRE di Acerra, desiderano mettere in evidenza il grave ed annoso problema che li affligge da oltre 17 anni, come lei ben sa visto che ci è stata vicina.
Non vogliono più vivere di “assistenza statale”, né di elemosine gentilmente erogate! Vogliono vivere di lavoro in maniera degna, come negli anni precedenti la “sospensione delle attività”.
Ogni giorno 250 famiglie, più 30 dell’indotto, si trovano ad aggrapparsi a flebili segni di speranza per le loro condizioni. Non sono più supportate da una politica industriale e, tra poco, nemmeno da quella assistenziale, poiché l’età media è di circa 59 anni e nessuno di questi lavoratori ha i requisiti per la pensione e tanto meno per il mondo del lavoro, che richiede giovani, in quanto garantiscono incentivi e supporti fiscali.
i lavoratori, insieme alle loro famiglie, chiedono di mettere da parte le dispute politiche e di far prevalere il senso umano e cercare tutti insieme una risoluzione per queste famiglie, che già soffrono da troppo tempo.
In particolar modo di approvare un ATTO DI INDIRIZZO,questo potrebbe mettere fine una volta per sempre tortuosa vertenza che dura da 18 anni.
Ridando la dignità ai lavoratori e a questa terra così delusa e maltrattata.